LA
NOSTRA EPOCA
Tese provvisorie
1.
L’ordine regna a Berlino
§ 1 – Si è chiuso dove si era storicamento
aperto alla maturità, il ciclo di vita del Proletariato –
cioè la classe proletaria in veste di soggetto politico «
autore » della rivoluzione : in Russia con la vittoria del partito
bolscevico ed in Germania con la sconfitta tragica dei consiglii operai.
Lo smembramento dell’URSS et del « bloco dell’est »,
il crollo del muro di Berlino, firma questa chiusura.
Squalificanno il Proletariato comme soggetto della rivoluzione tale che
l’abbiamo teorizzato dalle fine degli anni sessanta e tale che a
determinato la nostra concezione del processo rivoluzionario questi duei
avvenimenti.
2. La teoria postproletariana
della rivoluzione comunista
§ 2 – Si è costituita sulla base della
critica del paradigmo rivoluzionario attuato per il movimento operaio
la teoria della rivoluzione comunista tale che si è sviluppata
in Europa dalla fine degli anni sessanta,: erezione della classe proletaria
in veste di classe dominante, conquista del potere politico e dello Stato,
periodo di transizione verso il comunismo…
§ 3 – Nella congiuntura teorica e sociale
di quell’época, questa critica non è stato altre cosa
che la messa in opposizione del Proletariato e della classe proletaria
in veste di soggetto politico a profitto di questo come soggetto della
rivoluzione in quanto di comunisazione immediata della società
(senza periodo di transizione). Spesso, questa critica ha operato come
un « ritorno a Marx », o al « giovanno Marx »
in nome del rifiutto della dittature del partito, della « liberazione
del lavoro » e della sua affirmazione in veste di essenza umana.
§ 4 – Questa critica ha permesso di mantenere
la rivoluzione in quanto prodotto storico della lotta di classe. Ma è
rimasta postproletaria nel senso che la rivoluzione, in mancanza di pottere
essere encora l’opera del Proletariato « organisato come classe
dunque nel partito », è sempre quella del Soggetto proletario.
Il corso quotidiano delle lotte è il corso storico della rivoluzione…
per quanto il Proletariato se ne manifesto nel processo della sua negazione
; e se sul modo politico non c’è più, ci sono sul
modo identitario, come processo d’identificazione a sé stesso
della classe nella sua essenza rivoluzionara : in fondo è sempre
une teoria del Proletariato e della sua missione rivoluzionara, la teoria
postproletaria.
§ 5 – Per il paradigmo operaio della rivoluzione,
il Proletariato è « la classe alla quale appartiene l’avvenire
» (« eravamo niente, siamo tutto ! »). Per la teoria
postproletaria, solo appartiene ormài al Proletariato la sua auto–negazione
nell’avvenire. Nei due casi, in fondo, il « corso quotidiano
delle lotte » è soltanto la « réalizzazione
particolareggiata », il processo di effetività, del senso
rivoluzionario della classe : hai scavato bene, vecchia talpa ! ciao…
La talpa fu Ragione nella Storia, poi la ragione è diventata comunismo…
Ma ci sono sempre la stessa storia speculativa (cf. la Matérielle
numero 1 Leggere Hegel
e la Storia com’una zattera).
È monocolo oggi, l’uccello di Minerva.
3. La teoria del
Proletariato non ha più ragione d’essere
§ 6 – Non è più quella dove
il Proletariato si rimette in causa se stesso e sopporta cosi il superamento
revoluzionario di questa società la nostra època ; come
sviluppo storico della sua contradizione al capitale, o imponendo una
soggetività che collocherebbelo più o meno aldilà
di questo mondo capitalisto : la classe proletaria è diventata
una classe senza qualità, altre che quella di classe dei «
senza–riserve » costringe a vendere la lora forza lavoro.
§ 7 – Ancora una volta si è desingannata
la storia. Solo ormài rimane l’antagonismo tra la classe
proletaria e la classe capitalista sulla difesa delle loro condizioni
rispettive di riproduzione nella società capitalista, cioè,
la lotta di classe senza parole…
Sonando a morto per l’ultimo avatar della « rivoluzione reale
», il crollo del muro di Berlino termina la critica del paradigmo
operaio della rivoluzione. Liquida nello stesso tempo l’ultima figura
della classe proletaria come soggetto politico, la teoria del Proletariato
soggetto rivoluzionario, anche liquida l’oggetto della teoria postproletaria…
ed in fine la teoria postproletaria sé stessa.
Non puo più essere « teorica » la lottta di classe,
per lo meno non di più che il sistema solare è astrofisico,
il pollaio rosticciere o il modello pittore. La teoria postproletaria
è ormài senza oggetto, senza referente reale e tende a diventare
uno significato/significante auto–riferimentato ; con il rischio
della metafisica applicata o di positure estetiche-etiche.
Ci sono dopo questi estratti, :
4. L’immediatezza sociale delle classe e la ristrutturazione
mondiale del processo di subordinazione della classe proletaria alla classe
capitalista.
5. Il « Movimento sociale » in veste di manifestazione
del’immediatezza della società civile capitalista a sé
stessa.
(non tradotto)
6. I nostri compiti teorichi nell’época
§ 21 – Non è magica la lotta di classe
salvo, forse, per uno spirito religioso. Oggi, è possibile capire
come la lotta di classe non è un processo di effettuazione dell’essenza
rivoluzionaria del Proletariato, nella sua autonomia, la sua soggettività
o la sua contradizione al capitale.
Allora, debbono andare fino alla fine della logica imposta dall’época
attuale ed affrontarsi alle sue conseguenze, ponente due questione :
1) Com’è solo ancora possibile una cosa tale
che la teoria della rivoluzione comunista, dopo la caducità teoriche
del Soggetto proletario conseguente alla scomparsa dell’esistenza
reale della classe proletaria in veste di soggetto politico ?
2) Come il conflitto tra la classe proletaria e la classe capitalista
agirente strettamente in quanto classe di questa società per la
difesa della materialità delle loro condizioni rispettive di riproduzione,
puo prodursi storicamente come rivoluzione e comunisazione immediata della
società ?
|